domenica 21 luglio 2024

il Principato di Seborga

 

Seborga è un piccolo paese di poco più di 300 abitanti, situato a 12 km da Bordighera in provincia d'Imperia famoso per il suo tentativo di proclamarsi Stato indipendente, ma non è mai stato riconosciuto dall'Italia nazione in cui effettivamente si trova e ne fa parte.


Storia

·   Origini Medievali: Seborga ha origini antiche, risalenti all'epoca medievale. Nel 954, il conte Guido di Ventimiglia donò il territorio ai monaci benedettini. Nel 1079, il villaggio divenne un principato feudale sotto il controllo dell'abbazia di Lerino, vicino a Cannes.

·   Vendita ai Savoia: Nel 1729, Seborga fu venduta al Regno di Sardegna, che era governato dai Savoia. Questa transazione è stata una delle ragioni per cui i sostenitori dell'indipendenza di Seborga sostengono che il villaggio non sia mai stato formalmente integrato nel Regno d'Italia.


La motivazione principale che sta alla base della secessione del Principato di Seborga rispetto all'Italia fu la volontà degli abitanti di preservare e valorizzare la propria identità culturale e le proprie tradizioni, che erano state trascurate o ignorate dalle autorità italiane. In particolare, i cittadini di Seborga si sentivano trascurati dalla politica centrale, che aveva ridotto il ruolo e l'importanza del piccolo comune a livello amministrativo.


L'idea di dichiarare l'indipendenza e di creare un principato fu lanciata dal maestro d'ascia Giorgio Carbone, un personaggio pittoresco e amante della storia, che si ispirò alle vicende del Principato di Monaco per creare il suo progetto politico. Carbone iniziò a promuovere la proposta di indipendenza tra gli abitanti di Seborga, che gradualmente aderirono alla sua visione.

Nel 1963, il comune di Seborga tenne un'assemblea pubblica, durante la quale i cittadini del comune approvarono all'unanimità la proposta di creare un principato indipendente. Fu eletto un principe, il maestro d'ascia Giorgio Carbone, che prese il nome di Sua Altezza Serenissima il Principe Giorgio I. Venne anche approvata una costituzione, che prevedeva un sistema politico basato su una monarchia costituzionale.

Nonostante la dichiarazione di indipendenza, il governo italiano non riconobbe il Principato di Seborga come uno stato sovrano e continuò a considerare Seborga come un comune italiano. Tuttavia, i cittadini di Seborga mantennero la loro autonomia locale, organizzando una propria amministrazione e celebrando le proprie tradizioni e feste.

Negli anni successivi, il Principato di Seborga attirò l'attenzione dei media italiani e internazionali, diventando una sorta di curiosità storica e politica. Il principe Giorgio I mantenne il suo ruolo per molti anni, diventando un personaggio famoso e molto amato dalla popolazione locale.

Nel 1995, il principe Giorgio I morì e venne succeduto dal suo erede, il principe Marcello I 
che ha poi abdicato nel 2019, gli è succeduta Nina Menegatto come "Principessa Nina".

Il Principato di Seborga continuò a esistere come entità simbolica e culturale, ma non riuscì mai a ottenere il riconoscimento ufficiale come stato sovrano.

Il Principato ha una propria bandiera, stemma, inno nazionale e moneta, il Luigino di Seborga è una valuta simbolica usata soprattutto per scopi turistici.

Oggi, Seborga è una meta turistica popolare, che attira visitatori da tutto il mondo con la sua storia, il suo borgo medievale, le sue tradizioni e la bellezza dei suoi paesaggi. La dichiarazione di indipendenza e la creazione del Principato di Seborga rappresentano un episodio curioso e affascinante della storia e della cultura italiana.